Ci stiamo abituando a massacri, a omicidi. Ormai non ci scandalizziamo più. Quasi come fosse una moda.L'odio e la violenza si espandono alla luce del sole.
Si corre. O meglio si rincorre il potere, il successo, la gloria, la fama, il denaro molte volte mentendo a sé stessi, mentendo ai propri amici e se qualcuno osa mettersi davanti lo si elimina.
Siamo noi a decidere chi vive e chi muore.
Si compiono stermini, omicidi, in nome di un Credo; giustificando le stragi e le morti giuste.
Ma può essere mai giusto uccidere un essere umano?
Ci si promette amore, forse abusando troppo di questa parola. Amore non sincero, amore che alla prima occasione si frantuma lasciando sfogo alla rabbia, all'invidia, all'odio che distruggono tutto ciò che vi è intorno.
Ci distruggono dentro.
Rispettiamo gli altri per ciò che hanno e non per quello che sono, etichettiamo gli altri così come facciamo con i libri; trattiamo gli altri come se fossero oggetti; l'oggetto di per sé è inanimato non prova alcun sentimento ma l'essere umano no.
Tutto ciò perché dimentichiamo la cosa più importante, dimentichiamo di essere stati bambini.
Il bambino è colui che vede con gli occhi dell'amore, è colui che va oltre l'apparenza e guarda al cuore.
Nella sua straordinaria innocenza si meraviglia per ogni singola cosa che vede.
E allora questo è il segreto, già. Ricordarsi di quel bambino che è dentro ognuno di noi e allora forse il mondo di oggi, sarà un posto migliore.
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