La Santa... bambina

Quando per la prima volta sentì parlare di Maria Goretti non smisi un secondo di pensare a lei.
Sarà per la sua vita breve, per la sua tenera età, per il suo coraggio.
La prima volta che sentì parlare di Maria Goretti mi chiesi quale fosse il motivo della sua santificazione.
E così ho sfogliato libri, ho cercato fonti, ho persino guardato il film che la Rai le ha dedicato.
La storia di Maria Teresa Goretti inizia a Corinaldo il 16 ottobre 1890. Analfabetismo, denutrizione, lavoro pesante sin dall'infanzia accompagnarono la sua breve esistenza.
I Goretti in cerca di un migliore sistemazione si trasferirono Ferriere di Conca, in provincia di Roma, assieme ai Serenelli, una famiglia amica.
Alessandro, il secondogenito dei Serenelli, era ossessionato dalla giovane Maria, tanto da aver tentato diversi approcci di natura sessuale.
Era il 5 luglio 1902, Alessandro era ormai in preda alla disperazione, la desiderava fortemente.
Maria è sulle scale intenta a cucire. Con una scusa Alessandro la attirò in casa e tentò di violentarla.
La giovane tentò di difendersi, si mise in ginocchio e cominciò a pregare, affinché
quel brutto incubo finisse.
In preda, però, ad un raptus di follia, Alessandro, prese un punteruolo e la colpì più volte.
Maria, ancora cosciente, venne trasportata all'Ospedale Orsenigo di Nettuno.
Viene portata in sala operatoria e l'intervento dura fino alle 22:00.
"Per amore di Gesù lo perdono, e voglio che venga con me in Paradiso"....
Alle ore 15:43 il suo cuore si ferma per sempre.
Per lei si spalancano le porte del Paradiso.

Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di carcere, maturò col tempo il pentimento e la conversione alla religione cattolica.

Il 24 giugno 1950 Pio XII la proclama Santa.
Il suo corpo riposa in un reliquiario nel Santuario della Madonna delle Grazie, Nettuno.
Ogni anno il 6 luglio la Chiesa cattolica la ricorda e la venera.

Il suo immenso amore per la vita strappata via da un amico, da una persona di cui lei si fidava. Accecato dall'odio, dalla violenza.
E lei, così tenera, così umile, così semplice, sul punto di morte perdona colui che le ha strappato i sogni, la vita, proprio come fece Gesù quando dall'alto della sua croce disse: "Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno".

Oggi è la Patrona di Latina e della gioventù. Protettrice delle donne vittime di violenza e abusi che in lei trovano consolazione e conforto.

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