Ogni qual volta leggo la storia di Laura, puntualmente, una lacrima bagna il mio viso.
Sì, piango, perché non ci si può restare impassibili dinanzi ad una storia colma di puro amore.
Laura era una ragazza bellissima che come tante sue coetanee aveva il sogno di indossare l'abito bianco e un giorno diventare mamma.
Nel 2010 Laura inizia con il suo compagno Ugo il corso prematrimoniale.
Il tornado è, però, dietro l'angolo. Laura comincia a manifestare alcuni disturbi. La diagnosi è delle peggiori, un fulmine a ciel sereno, tre lettere, una sigla: SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica).
Una malattia neurodegenerativa che lentamente ti conduce ad una paralisi totale in un cervello che continua a mandare segnali.
Laura è una donna forte e non si fa trovare impreparata. Ugo le sta accanto e prima che la malattia faccia il suo corso prende in sposa Laura. Lei sorride nel suo abito bianco perché ne è certa, l'amore riuscirà a combattere la malattia. Lei è una combattente.
Dio non toglie nulla anzi dona. E così Laura scopre dentro di sé una nuova vita.
I medici le consigliano di abortire perché per lei una gravidanza nello stato in cui si trova potrebbe peggiorare l'avanzare della malattia.
Ma l'amore di una mamma è più grande di ogni altra cosa. Laura desidera quella bambina. E così decide di sospendere le cure e portare avanti la gravidanza.
Nasce Alessia.
Una storia d'amore, vero, puro. Amore, che bella parola.
Nel 2013 Laura insieme con il marito Ugo e la piccola Alessia incontrano Papa Francesco.
Un abbraccio commosso alla mamma coraggio che sull'esempio di "Santa Gianna Beretta Molla" ha lottato, ha detto sì a quella vita che germogliava dentro.
Il 22 aprile 2016 i suoi occhi pieni di vita, di gioia e di amore, si spengono per sempre a soli 34 anni.
Un grande grazie a tutti sono le sue ultime parole scritte con gli occhi grazie all'ausilio di un sintetizzatore vocale.
Un grazie a quel mondo che lei aveva solcato per, forse troppo, poco tempo ma lasciando nel cuore di l'ha conosciuta il ricordo incancellabile.
Sono sicuro che di Laura Grassi ne sentiremo parlare ancora e ancora. E tu cara Laura vivrai ancora...
Sì, piango, perché non ci si può restare impassibili dinanzi ad una storia colma di puro amore.
Laura era una ragazza bellissima che come tante sue coetanee aveva il sogno di indossare l'abito bianco e un giorno diventare mamma.
Nel 2010 Laura inizia con il suo compagno Ugo il corso prematrimoniale.
Il tornado è, però, dietro l'angolo. Laura comincia a manifestare alcuni disturbi. La diagnosi è delle peggiori, un fulmine a ciel sereno, tre lettere, una sigla: SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica).
Una malattia neurodegenerativa che lentamente ti conduce ad una paralisi totale in un cervello che continua a mandare segnali.
Laura è una donna forte e non si fa trovare impreparata. Ugo le sta accanto e prima che la malattia faccia il suo corso prende in sposa Laura. Lei sorride nel suo abito bianco perché ne è certa, l'amore riuscirà a combattere la malattia. Lei è una combattente.
Dio non toglie nulla anzi dona. E così Laura scopre dentro di sé una nuova vita.
I medici le consigliano di abortire perché per lei una gravidanza nello stato in cui si trova potrebbe peggiorare l'avanzare della malattia.
Ma l'amore di una mamma è più grande di ogni altra cosa. Laura desidera quella bambina. E così decide di sospendere le cure e portare avanti la gravidanza.
Nasce Alessia.
Una storia d'amore, vero, puro. Amore, che bella parola.
Nel 2013 Laura insieme con il marito Ugo e la piccola Alessia incontrano Papa Francesco.
Un abbraccio commosso alla mamma coraggio che sull'esempio di "Santa Gianna Beretta Molla" ha lottato, ha detto sì a quella vita che germogliava dentro.
Il 22 aprile 2016 i suoi occhi pieni di vita, di gioia e di amore, si spengono per sempre a soli 34 anni.
Un grande grazie a tutti sono le sue ultime parole scritte con gli occhi grazie all'ausilio di un sintetizzatore vocale.
Un grazie a quel mondo che lei aveva solcato per, forse troppo, poco tempo ma lasciando nel cuore di l'ha conosciuta il ricordo incancellabile.
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