A Crotone si è tornati bambini con Mario Gardini e le sue canzoni

Lo Zecchino d'Oro ha 60 anni, o meglio quasi 61. Lo Zecchino, qual magico mondo, nato dall'idea di un uomo che amava i bambini e che forse vedeva il mondo con i loro occhi e da una piccola fatina, di nome Mariele, che fece di quei bambini un piccolo coro che oggi risuona in Italia e nel mondo.
Tante canzoni, tanti testi, opere di autori, musicisti, parolieri e sognatori capaci di regalare emozioni, e trasformare i propri sogni in realtà.

E per la prima volta nella storia lo Zecchino d'Oro fa tappa a Crotone. Lo fa tramite un autore, Mario Gardini che da anni ormai è parte integrante di questo mondo. Le sue parole messe a nudo su un foglio bianco come tanti piccoli fiocchi di neve hanno accarezzato i presenti, alla serata organizzata dall'Associazione "Diversi ma Uguali KR" con il patrocinio del Comune di Crotone, inebriati. Conduttore d'eccellenza Valerio Sansone, alias Mister Panino, un ragazzo dal cuore d'oro, e dall'innata simpatia, capace di coinvolgere grandi e piccini con una sana ironia ed il suo cappello divenuto famoso durante le dirette dello Zecchino D'Oro. Già perché Valerio è responsabile dell'animazione lì all'Antoniano di Bologna. Diverte e si diverte. Nasce con Mario un dialogo, un botta e risposta che coinvolge anche il pubblico formato più da bambini che da adulti. E anche loro, gli adulti, quelli che spesso sono tristi, si lamentano, vivono angosciati nei loro pensieri quotidiani per un attimo ritornano bambini con le poesie in musica di Mario. Un viaggio spazio-temporale, attraverso i video delle canzoni, le fotografie dei bambini protagonisti, dei cartoni animati e poi via, ai giorni nostri, dove una piccola bambina di Gasperina, reduce dall'ultimo Zecchino d'Oro, fa esplodere la sua tenera vocina ed ecco che il "Pescecane", questo il titolo della canzone pende vita, ed invita tutti a non giudicare le persone dal loro aspetto interiore, che spesso inganna, ma ad andare fino in fondo, a guardare come fanno i bambini dentro il cuore di una persona. Lei è Giorgia Voci, accompagnata dagli emozionati genitori, fieri di quel piccolo seme che sta crescendo.
Un viaggio bellissimo, che trova il suo inizio in una canzone che accarezza il mondo dell'adozione a distanza, come sarebbe bello se tutti noi avessimo un "Fratellino a distanza", al quale potremmo dire una parola che nel vocabolario, forse, non esiste ma non importa, una parola che ha un suono bellissimo "Assulaiè", e che la Diva, Raffaellà Carrà, nel suo programma trasformò in un'altra bellissima parola, Amore.
Il viaggio poi continua. Ed ecco far la sua comparsa, un piccolo fantasma che soffre d'asma, meglio ancora se quel fantasmino è tuo amico sempre pronto a suggerirti quando sei all'interrogazione, senza correre il rischio di rispondere: "Cioè", una risposta che "viene in mente se prende l'emozione in mezzo all'interrogazione".
E se poi, a qualcuno non piace il proprio nome, può decidersi di chiamarsi Ugo, un nome scoppiettante.
Un salto in Argentina, per incontrare un simpatico Gauchito, che è innamorato di una bellissima donna al quale regala un tango.
Una piccola pausa, annuncia l'ingresso di un gruppo di clown, la cui arte attraversa i luoghi grigi della sofferenza, i muri soffocanti, i volti tristi adagiati su un letto. E' attraverso le note di "Essere Umani", e con una coreografia che abbraccia la lingua dei segni, che traspare il messaggio di questo gruppo di clown-terapeuti, il cui nome e missione è "Regalerò un...Sogno".
La casa. Un luogo bellissimo. Ma cosa è veramente la casa? Lo spiega Mario, che non importa se vivi in una tenda o in un igloo la casa è dove c'è qualcuno che ti vuol bene, è quella la vera casa.
E se Hai paura del buio e non sai cosa fare, beh, potresti dire, io non ho paura e tu? Con questa canzone Mario vinse lo Zecchino D'Oro e fiero ne porta la maglietta, regalo del piccolo Edoardo, il bimbo che canta: "Io no".
Vi è poi una dedica, ad un amico speciale, quasi un figlio. Un gatto egocentrico, che della casa è il vero Re, anche se è un "Rompigatto", il suo nome è Stitch, ed è un vero amore di gatto.
"Dove vanno i sogni al mattino" e "Un Nuovo giorno" sulla scia della stessa onda, accarezzano dolcemente chiunque le ascolta. Un mix di sapori e ricordi si intrecciano nei due testi, sulla musica di un compositore, Giuseppe De Rosa. E, per finire, dopo l'esibizione di Giorgia, il saluto. Un saluto particolare, con una canzone che ad una settimana dall'uscita ufficiale ha già raccolto moltissime visualizzazioni e che affronta un tema delicato e all'ordine del giorno, il tema del "Bullismo" al femminile.
Le parole di Alessia Sisca, presidente dell'Associazione "Diversi ma Uguali KR", commossa, ringrazia l'autore per l'emozioni che ha regalato, che ci ha regalato e l'ottimo Valerio. Ci si congeda con un arrivederci e la promessa di rivedersi, di tornare nuovamente qui nella terra di Pitagora, nella terra di Filosofi, Matematici, Musicisti e Letterati o semplicemente artisti, capaci di sognare e far sognare.
Questa è stata la magia di una serata indimenticabile, una serata in cui tutti siamo tornati bambini, nessuno escluso, e abbiamo imparato a dire "Grazie alla vita" che è il dono più bello e che merita di essere vissuto ogni singolo giorno.


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