Il Divin.... Divinando

Ruppemi l'alto sonno ne la testa, lo secchion mio vicino carpon tastando
a trovar occhiali s'appresta.
In dosso a lui i pantalon giallo banana, con buco a lo seder per far traspirar l'aria.
Rosso come un tor son io, appen tornato da 3 ore di giri tra mercanti e mercanzie
per far contenta la mamma mia, sfogliando un giornal di porcherie.
"Lascia star riviste con gentil sesso o amico mio, non lo sai che a smanettar le parti basse si può diventar cieco?"
Chiedo a lo sfigato di andar via.
Ma immobile, lo vile adepto tace.
"Ah sessuomane inquilin.... ti eviri il cielo" chiedo venia a Marte, della Guerra protettore.
"Scaglia una freccia e portalo via dai miei maroni".
Ogni giorno stessa storia, mi tocca sopportar sto cojone.
Consilio allo zozzon di andarsi a far una donna, almen che lui non ami stesso sesso, che al giorno d'oggi è concesso.
Ma quello offeso contro di me offesa rivendica... e dal retro della giallo salopette una bottiglietta al levar si scopre.
"No, no,no, lo profum d'acqua tonica, che paragonar al DDT è cosa giusta e buona".
Lo implor di non far mi benedizione.
Ma ei, con sorriso malizioso, mi fa bagno d'estate con l'acqua tonica.
"O Odino, dio del fulmine e delle saette,
con fulmine a sua chiappe, fai ceretta".
Implor lo ciel di sopra parete.
Ed ecco che or mi tocca, farmi una bella doccia.
All'imbecill lo mando a defecar,
scusate ma adesso devo andà.....


Roby

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