Sono trascorsi 36 anni, eppure quando si parla di Albino Luciani, puntualmente, una lacrima bagna il viso di chiunque lo ricorda.
Forse perché quell'uomo pio, sensibile, timido, con quel viso da eterno bambino e quel dolce sorriso, divenuto poi Papa, aveva rapito i cuori di tutti: adulti, bambini, credenti e non credenti in quel breve ma intenso pontificato.
Già quel pontificato durato 33 giorni, giusto il tempo di conoscerlo, di amarlo e piangerlo. Come si piange un bambino per la sua tenera età.
Se ne è andato in silenzio, senza far rumore, così come era venuto al mondo quel giovedì 17 ottobre 1912.
E' in quella data, a Canale D'Agordo che comincia la sua vita, la sua storia.
Il padre Giovanni decide di chiamarlo Albino in ricordo di un compagno di lavoro in Germania, che aveva visto morire in un altoforno.
La mamma Bortola è una donna molto semplice ma di grande temperamento ed energica.
Alla gioia per la nascita, però, si frappone immediatamente la presenza della morte. Ed è per questo che viene battezzato il giorno stesso dalla levatrice Maria Fiocco.
Il 26 settembre 1919 il piccolo Albino riceve il sacramento della Cresima.
E' il mercoledì 17 ottobre 1923, giorno del suo undicesimo compleanno, quando con una valigetta in mano sale su un autocarro scassato che lo porterà al seminario minore di Feltro.
Con una lettera il padre Giovanni, in quel periodo in Francia, li aveva dato il consenso per entrae in seminario e dedicare così la propria vita al Signore.
Quella lettera la teneva sempre con sè nel portafoglio: "Spero che quando sarai prete starai dalla parte dei poveri, perchè Cristo era dalla loro parte".
E' la domenica del 7 luglio 1935 quando Albino Luciani riceve l'ordinazione presbiterale.
Il 15 dicembre 1958 Giovanni XXIII, il Papa Buono, lo nomina Vescovo.
".... vorrà dire che morirà Vescovo." dirà papa Roncalli respingendo le perplessità che avevano accompagnato la sua nomina a Vescovo, legate alle sue cagionevoli condizioni di salute.
Il 15 dicembre 1969 Paolo VI, successore di Papa Roncalli, lo nomina patriarca di Venezia.
Qualche anno più tardi, domenica 10 luglio 1977 nel suo pellegrinaggio a Fatima incontrerà suor Lucia, l'unica veggente rimasta ancora in vita.
"La piccola suora" come egli la definì, preannuncerà che presto diventerà Vescovo di Roma, il successore di Pietro.
Di ritorno da quel viaggio era divenuto silenzioso, assorto nei suoi pensieri.
Il 6 agosto 1978 a Castel Gandolfo, residenza estiva dei Pontefici, muore Paolo VI.
Il 25 agosto, alle ore 16:30, 111 cardinali si riuniscono in conclave per eleggere il nuovo Vescovo di Roma.
Dopo sole 26 ore e quattro scrutini, il cardinale Luciani viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo I.
E' il 26 agosto 1978.
La domenica 27 agosto è alla finestra, fresco di elezione, parla alla gente e quel discorso farà il giro del mondo, per la semplicità delle sue parole, per la sua umiltà, per il suo dolce sorriso:
«Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini mi hanno sussurrato parole di coraggio. Uno ha detto: “Coraggio! Se il Signore dà un peso, dà anche l’aiuto per portarlo”. E l’altro collega: “Non abbia paura, in tutto il mondo c’è tanta gente che prega per il papa nuovo”. Venuto il momento, ho accettato»
«Ho fatto questo ragionamento: papa Giovanni ha voluto consacrarmi con le sue mani, qui nella basilica di San Pietro, poi, benché indegnamente, a Venezia gli sono succeduto sulla cattedra di San Marco, in quella Venezia che ancora è tutta piena di papa Giovanni. Lo ricordano i gondolieri, le suore, tutti. Poi papa Paolo non solo mi ha fatto cardinale, ma alcuni mesi prima, sulle passerelle di piazza San Marco, m’ha fatto diventare tutto rosso davanti a ventimila persone, perché s’è levata la stola e me l’ha messa sulle spalle, io non son mai diventato così rosso! D’altra parte in quindici anni di pontificato questo papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la chiesa di Cristo. Per questo ho detto: mi chiamerò Giovanni Paolo. Io non ho né la sapientia cordis di papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere»
Il 10 settembre al termine dell'Angelus ricorda alla folla: "noi siamo oggetti da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. È papà; più ancora è madre»
E' giovedì 28 settembre 1978, dopo soli 33 giorni di pontificato, papa Luciani muore improvvisamente.
La causa sarebbe un infarto.
Il collegio cardinalizio non autorizza l'autopsia sul corpo del Pontefice.
Da allora tante le speculazioni, le tesi, le domande sul suo decesso.
Il giorno dell'ultimo saluto anche il cielo piangerà. Una forte pioggia accompagnerà la funzione per tutto il tempo.
L'8 giugno 2003 inizia la causa di beatificazione di Papa Luciani.
La televisione ha voluto renderli omaggio con un film che riproduce la sua vita. Una vita totalmente dedicata al Signore, dedicata agli ultimi, ai poveri, a tutti. E' per questo che, forse, papa Luciani aveva toccato i cuori di tutti, perchè in lui avevano rivisto quel Padre che sempre perdona, che sempre ama, che sempre ci accoglie.
In 33 giorni era stato capace di lasciare un ricordo indelebile che a distanza di ben 36 anni ancora non si è dileguato.
Di papa Luciani se ne parlerà ancora e nessuno dimenticherà mai quest'uomo pio, umile, servo tra i servi, con quel sorriso, si il "Sorriso di Dio".
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