Una Mimosa che non appassisce mai: 8 Marzo

L'8 marzo, la festa delle donne. Festa sì, perché lo dice il calendario, perché è usanza, perché è moda.
Festeggiare cosa? Forse le violenze silenziose che ogni giorno si consumano negli ambienti familiari, negli ambienti lavorativi e nella vita di ogni giorno?
Donne picchiate, offese, umiliate, seviziate e private di ogni dignità.
Ci si nasconde dietro un fiore, una mimosa, che lentamente appassisce e che di certo non colma quelle ferite che lacerano il corpo e ti segnano per sempre.
E allora che senso ha dire auguri donna se il giorno prima l'hai offesa; che senso ha dire auguri donna se sai già che il giorno dopo ricomincerai a non avere cura di lei; che senso ha dire auguri se non rispetti la sua libertà.
La festa delle donne è ogni giorno, 365 giorni all'anno, senza sé e senza ma.
E' la festa delle donne quando non tappi loro le ali; è la festa delle donne quando la rispetti; quando al suo cospetto alzi il cappello dell'orgoglio e ti inchini; quando la amerai con i gesti e non solamente con belle adulazioni; è la festa delle donne quando invece di picchiarla le accarezzerai il volto e asciugherai le sue lacrime.
E allora sarà festa, sì, tutti i giorni, ogni giorno.

DONNA MIMOSA

Donna mimosa,
splendor di primavera.
Donna mimosa,
giorno senza tramonto.
Donna mimosa,
che al seno stringi forte il pargolo.
Donna mimosa,
che sorride alla vita.
Donna mimosa,
che al cielo mostri le bianche ali.
Donna mimosa,
che mai appassirà.




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