La Strage degli innocenti

Nel 1947 Primo Levi scriveva la bellissima poesia "Se questo è un uomo".
Un'opera, un autentico capolavoro letterario che testimoniava l'orrore dei campi di concentramento, invenzione di spietati esseri umani.
A distanza di tanti anni la poesia sembra ancora attuale nei giorno nostri.
Impotenti assistiamo ad un'autentica strage di innocenti con l'unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un'autentica ed effimera violenza giustificata miseramente nel nome di "Allah", un Dio che uccide.
Eppure io non oso proprio immaginare Colui che ci ha creati e Colui che ci ama più di ogni altra cosa poter uccidere.
Ad uccidere è la cattiveria umana che brancola nel buio del potere, del denaro, del lusso sfrenato perdendo di vista i valori autentici.
A Manchester si è consumata nei giorni scorsi l'ennesima strage degli innocenti.
Giovani vite spezzate da un ordigno.
Quante altre vite dovranno essere spezzate?
E mentre mi trovo qui a scrivere queste righe mi chiedo come Primo Levi "Se questo è un uomo", se l'uomo è veramente arrivato al punto di uccidere i propri simili; se è capace di decidere quando una persona deve morire o meno.
In questo mondo che ruota al contrario ci ritroviamo tutti colpevoli, nessuno escluso, di questi effimere stragi.
Ai nostri bambini insegneremo forse a impugnare fucili; ad uccidere giustificando il tutto con l'amore.
Giudicate voi "Se questo è un uomo", se noi possiamo definirci uomini.


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