Mia Martini: una donna; un mito

Mia Martini, calabrese come me; all'anagrafe Domenica Rita Adriana Berté, nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1947.
E' la sorella maggiore di Loredana Berté ed è ancora oggi considerata la più grande artista italiana degli ultimi cinquanta anni.
"Almeno tu nell'universo"; "Gli uomini non cambiano"; "Cu'mme" in duetto con Roberto Murolo sono solamente alcuni dei suoi più grandi successi.
Il 14 maggio 1995 i pompieri, allarmati dal suo manager, irrompono nella casa dell'artista.
Il suo corpo senza vita era riverso sul letto con indosso il pigiama e con le cuffie del mangianastri nelle orecchie.
Ad ucciderla secondo l'autopsia una dose letale di stupefacenti.
Qualche anno dopo la sorella intervistata dirà che il corpo di Mia era ricoperto di lividi e perciò accusò il padre di aver usato violenza sulla moglie e le due figlie durante l'adolescenza.
Inoltre la sorella dirà che la sorella è stata vittima di un bullismo mediatico sostendendo che la sorella non si sarebbe mai e poi mai drogata.
Ad ucciderla furono le dicerie di gente invidiosa che è disposta a tutto pur di infangare.
Ed è ciò che mi colpisce dell'intera vicenda sono le frasi scioccanti di gente ignorante secondo la quale Mia Martini portava sfortuna.
BASTA!!! BASTA con queste cretinate assurde; con queste assurde banalità.
La sfortuna non esiste, mettiamocelo in testa.
Le parole uccidono più di mille coltellate; uccidono la dignità di una persona.
Veleno letale iniettato dall'uomo ignobile nel suo essere e che ha ucciso e uccide ancora.

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