Inno alla vita e credere nell'amore: "Come dentro una Bottiglia"

Esattamente qualche mese fa, Roby Modesto Maria Contarino ci raccontava del suo primo romanzo, "Un Amore, un Destino, in una piacevole chiacchierata come si suol dire 'faccia a faccia'.
A distanza di qualche mese lo abbiamo rincontrato, già, perché pochi giorni fa è uscito il suo secondo romanzo, sempre edito Eracle, dal titolo "Come dentro una Bottiglia".
Così lo abbiamo nuovamente incontrato per sentire dalle sue labbra news sul nuovo romanzo.

D: "Buongiorno e complimenti per questo nuovo romanzo, ufficialmente uscito alla stampa pochi giorni fa. 'Come dentro una Bottiglia', ma sorge spontaneo chiedersi da cosa nasce questo titolo?"

R: "Buongiorno a tutti e grazie. 'Come dentro una Bottiglia' è il titolo che racchiude un po' tutto ciò che viene raccontato nel romanzo. Spesso la vita ci porta a chiuderci nelle nostre bottiglie quotidiane e come ben è noto sebbene noi urliamo nessuno ci sente, perché la bottiglia trattiene il nostro grido e quindi nessuno può correre in nostro soccorso".

D: "Nel romanzo lei parla di una malattia di cui si parla e si conosce poco. La SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), da che cosa nasce questa esigenza di voler raccontare di questa maalattia?"

R: "Come già ebbi modo di raccontare, la scintilla che mi portò a scrivere questo romanzo e quindi parlare della SLA scoccò a Lourdes nel mio anno di Servizio Civile con l'Unitalsi, dal grido e dal pianto di una madre e, sembrerà ambiguo, dal sorriso di una giovane ragazza sulla sedia a rotelle che dinanzi alla Grotta di Massabielle volgeva lo sguardo alla Vergine Maria.
Ho sentito l'esigenza perché dietro questa malattia vi è molta ignoranza da parte dell'essere umano che tende spesso ad associare la malattia all'uso di sostanze stupefacenti e ciò non è assolutamente vero poiché la medicina ha dimostrato che anche una persona che svolge una vita regolare può ammalarsi".


D: "Nel romanzo lei afferma che oggi siamo tutti quanti portati a giudicare o meglio a pregiudicare, che cosa l'ha portata a sostenere ciò?"

R: "Essendo scrittore e poeta mi piace molto osservare. E osservando mi sono purtroppo accorto che oggi siamo tutti quanti sono portati a giudicare. E' ormai quasi una moda, mi sentirei di dire. E ciò fa male, fa molto male, soprattutto poi il pregiudizio e cioè giudicare ancor prima di conoscere. Giudicare quindi dall'apparenza. Un po' come accade con i libri, si giudicano dalla copertina e non da ciò che poi realmente vogliono trasmettere.
Ciò conduce poi a catalogare. Noi siamo portati a catalogare non solo le cose ma anche le persone e ciò è molto grave.
Inoltre passiamo la maggior parte del nostro tempo a giudicare e poco o nulla ad amare. Non si può amare una persona se io la giudico.
Quindi ciò porta come conseguenza la violenza, l'odio, tutto ciò che tende a distruggere e non a unire e fortificare".

D: "Chi ha letto il romanzo lo ha definito un vero e proprio inno alla vita, a vivere ogni giorno incessantemente perché la vita merita di essere vissuta e poi credere nell'amore. Secondo lei oggi con i tempi che corrono si può ancora credere nel vero amore?"

R: "Io credo di si. Credo di si perché altrimenti sarebbe inutile che io continuassi a scrivere, non avrebbe alcun senso. L'amore vero esiste e spetta ad ognuno di noi cercarlo e trovarlo, farlo proprio.
E quando ciò accade allora si potrà vedere tutto con occhi diversi, con gli occhi dell'amore e tutto sembrerà meraviglioso, anche la vita sebbene ogni giorno ci metta a dura prova".

D: "Gabriele e Aurora sono i protagonisti di questa meravigliosa storia. E poi vi è Lourdes, lì dove la Vergine Maria apparve ad una pastorella, Bernadette Soubirous. Che rapporto ha lei con Lourdes?"

R: "La prima volta che mi recai a Lourdes fu nel 2013 con l'Unitalsi, una seconda famiglia per me.
Allora cercavo risposte, non mi sentivo amato, non mi sentivo una persona. Ero un tipo che si arrabbiava per ogni minima cosa.
Poi mi ricordo, un giorno mi recai alla Grotta, restai lì in silenzio. Avrei voluto dire tante cose ma non ne avevo il coraggio e la forza. Mi vergognavo, perché fino ad allora non avevo capito nulla. Ero stato cieco e sordo. Per la prima volta venni trattato come una persona, mi sentivo amato per ciò che ero e non per ciò che gli altri avrebbero voluto che io fossi.
Finalmente potevo essere me stesso. E ciò mi cambiò la vita per sempre.
Lourdes è per una seconda casa, una casa dove mi sento accolto, dove posso tornare ogni qual volta sento che mi mancano le forze, una casa dove vi è Lei che mi ascolta e non mi giudica".

D: "Una storia quindi d'amore. Amore che travolge, appassiona, emoziona. Questo è ciò che è racchiuso in questo romanzo, 'Come dentro una Bottiglia' e dedicato a chi?"

R: "Dedicato a tutti coloro che ogni giorno portano con gioia e a testa alta la propria croce; a coloro che sono nell'angoscia, nel pianto, nella tristezza, nello sconforto affinché possano sperimentare l'amore che costruisce ponti e spazza via il buio e le tenebre.
E' dedicato a tutti i miei compagni del Servizio Civile; a tutti coloro che hanno sempre creduto in me e ancora tutt'oggi mi sostengono e prima di tutti dedicato a Lei, la Vergine Maria, che ha guidato la mia mano sul foglio e mi ha permesso di scrivere questo romanzo".

Si conclude così la nostra intervista al giovane scrittore, poeta e cantautore crotonese che nei prossimi giorni presenterà ufficialmente il suo romanzo "Come dentro una Bottiglia" con due super appuntamenti da non perdere assolutamente.
Un romanzo che potrete trovare anche in formato ebook su Amazon e che quindi potrete leggere tranquillamente e comodamente dal vostro kindle, smartphone e tablet.


A cura di G.F.


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