Ogni giorno la vita ci mette a dura prova. Spesso ce ne stiamo lì, arrabbiati con il mondo, stanchi, tristi.
D: "Buongiorno caro Piero e grazie mille per questo tempo che ci stai dedicando.Venerdì scorso hai presentato il tuo libro dal titolo ‘Con Piero in moto per l’Italia’, che in un certo qual modo parla di te, racconta la tua storia e questo mitico viaggio che hai intrapreso. Hai provato tanta emozione?”
R: "Certo che ne ho provata, è stato un mix d'emozioni. Già dopo esser partiti ho provato quel senso di libertà che solo una moto, nel mio caso una Harley, può dare. Durante il mio tour ho incontrato persone veramente speciali capaci in soli pochi giorni a stringere con me un forte legame. In ogni posto che ci recavamo ci accoglievano come se fossimo delle star facendomi sentire una celebrità, mentre invece eravamo persone normalissime. In alcuni momenti ho provato anche quel senso di ammirazione per alcune persone che hanno dedicato tutta la loro vita ad aiutare ragazzi meno fortunati.
In alcuni momenti ho provato anche quel senso di ammirazione per alcune persone che hanno dedicato tutta la loro vita ad aiutare ragazzi meno fortunati. Inoltre ho provato l'emozione di essere un vero biker.
Soprattutto in un mondo, come quello di oggi, incute sempre più terrore.
E poi vi è un ragazzo eccezionale, dal cuore grande, e con il sorriso stampato sempre sulle labbra.
Non è un super-eroe, o forse sì, per me lo è.
Lo è perché nonostante la vita lo abbia costretto a trascorrere la vita su una sedia a rotelle, non lo ha privato della gioia di vivere e di sognare.
Piero Vrenna è tutto ciò, un orgoglio per Crotone.
Già perché questo ragazzo ha abbattuto pregiudizi e alte scogliere conquistando ben due lauree triennali.
La sua passione per la moto lo ha portato poi a effettuare un tour che ha attraversato tutta l'Italia.
Al suo arrivo veniva accolto con clima festoso, perché Piero è questo, un ragazzo dolcissimo, simpaticissimo, un ragazzo che ama la vita e colora ogni giorno la vita sua e di chi lo incontra con i colori dell'amore.
Ho deciso di incontralo e di parlare con lui, poiché da quel viaggio è nato un libro, un libro scritto col cuore, un libro che parla con e di lui. Un bellissimo esempio a tutti coloro che scoraggiati si piangono addosso e muoiono ogni giorno dentro.
D: "Buongiorno caro Piero e grazie mille per questo tempo che ci stai dedicando.Venerdì scorso hai presentato il tuo libro dal titolo ‘Con Piero in moto per l’Italia’, che in un certo qual modo parla di te, racconta la tua storia e questo mitico viaggio che hai intrapreso. Hai provato tanta emozione?”
R: "Certo che ne ho provata, è stato un mix d'emozioni. Già dopo esser partiti ho provato quel senso di libertà che solo una moto, nel mio caso una Harley, può dare. Durante il mio tour ho incontrato persone veramente speciali capaci in soli pochi giorni a stringere con me un forte legame. In ogni posto che ci recavamo ci accoglievano come se fossimo delle star facendomi sentire una celebrità, mentre invece eravamo persone normalissime. In alcuni momenti ho provato anche quel senso di ammirazione per alcune persone che hanno dedicato tutta la loro vita ad aiutare ragazzi meno fortunati.
In alcuni momenti ho provato anche quel senso di ammirazione per alcune persone che hanno dedicato tutta la loro vita ad aiutare ragazzi meno fortunati. Inoltre ho provato l'emozione di essere un vero biker.
Mentre
quando ho presentato il mio libro, ho provato la sensazione di rivivere quei
fantastici momenti e vedere l'emozione nelle persone mentre mi ascoltavano ha
emozionato anche me".
D: "Leggo sulla copertina del libro, la storia vera
di un sogno, quale è questo sogno, si è realizzato?"
R: "Ognuno
di noi ha qualche sogno nel cassetto, il mio è stato sempre quello di montare
una Harley e un bel giorno, grazie a un amico si è realizzato. Prima di allora
le Harley Davidson le avevo visti solo in tv e
mai avrei potuto immaginare che su una di queste moto avrei girato
l'Italia da nord a sud".
D: "Raccontaci
un po’ di questo magnifico viaggio e di ciò che ti ha lasciato".
R: "In
venti giorni abbiamo visitato 24 città. Durante questo tour ho provato emozioni
differenti l'una dall'altra. Raccontare in poche righe questo mio viaggio
sarebbe superfluo, posso solo dire che, in tutti i posti che siamo stati, pur
non essendo celebrità ma gente comune, abbiamo suscitato entusiasmo, e tutto
ciò mi ha insegnato che basta poco per essere felici e trasmettere la felicità
anche agli altri".
D: "Ciò
che mi colpisce di te, ogni qual volta ho il piacere di incontrarti, è il
sorriso. Eppure oggi con i tempi che corrono vedere persone che ridono è sempre
più difficile. Da cosa attingi questa forza di vivere e questa gioia con cui
contagi gli altri?"
R: "Non
so se questa mia qualità sia un dono del Signore, comunque sia è il mio
carattere. Sono una persona che non si abbatte mai, e penso che solo con la
sofferenza si possono apprezzare anche le
piccole cose, quelle che noi riteniamo scontate. Purtroppo noi pensiamo
che tutto ci è dovuto, ma non è così perché anche la vita è un dono e l'unico
modo per esserne grati è apprezzarla. Tuttavia, pur con tutte le mie difficoltà,
amo troppo la vita e per me vale la pena viverla pienamente".
D: "Che
cosa ti sentiresti di dire a quei giovani che sono rassegnati, tristi e che non
hanno alcun sogno?"
R: "Purtroppo
questa società ti porta a vivere da rassegnati e non credere più in se sesti.
Posso solo raccontare la mia esperienza: Uno dei miei sogni è stato sempre
quello di frequentare l'università, e finalmente quando ho avuto la possibilità
di farlo, alcuni miei amici non credendo che sarei riuscito a laurearmi, mi
consigliarono di rinunciare. Tuttavia non ho dato ascolto a nessuno di loro.
Infatti, il tempo mi ha dato ragione perché tutte e due lauree sono riuscito a
conseguirle in 3 anni giusti, senza mai finire fuori corso. Ho raggiunto i miei
obbiettivi non perché sono stato bravo, ma il semplice motivo è che ho sempre
creduto in me stesso, perciò consiglio a chi vive da rassegnati di fare come
me, perché solo così possono loro stessi realizzare i loro sogni".
D: "Da
sportivo quale sei, che cosa ti aspetti da questo Crotone che si appresta ad
affrontare il suo secondo campionato di Serie A?"
R: "Dopo
l'impresa dell'anno scorso, mi auguro una salvezza tranquilla".
D: "Questo
tuo libro a chi lo dedichi?"
R: "Dedico
questo mio libro a tutti quelli con i miei stessi problemi, che possa dare
anche a loro una speranza e a credere nei sogni".
D: "Quali sono i valori che ti contraddistinguono e
per i quali ti batti?"
R: "Io credo nel valore dell'amicizia, quella
sincera. Il valore che più mi contraddistingue è la forza interiore, il non
mollare mai e mi batto soprattutto per il rispetto di quelli che la vita ha
reso meno fortunati di altri".
D: "Ci leggi un pezzetto del tuo libro?"
R: "In questa nostra avventura ho incontrato persone
stupende, che non avrei mai immaginato di conoscere, persone che mi hanno fatto
sentire ovunque come a casa mia; Chapter talmente generosi che hanno
contribuito a realizzare il mio sogno vestendomi da capo a piedi; bikers che
per quanto a prima vista possano sembrare persone dure, possiedono un cuore
enorme; persone che mi hanno fatto morire dal ridere; persone che hanno reso
difficile il momento dei saluti; persone così uniche e speciali da aver
dedicato la propria vita ad aiutare chi è più bisognoso.
Ogni singola persona che ho conosciuto in questa straordinaria
avventura rappresenta una nota di una melodia così bella, che neanche il più
grande dei compositori saprebbe comporre e, se prima di partire avessi dovuto
disegnare questo viaggio, non avrei mai potuto dipingere un quadro più bello di
questo".
E si conclude con la lettura di un brano del suo libro questa nostra piacevole chiacchierata.
Un grazie a Piero per il suo essere semplicemente se stesso. Unico e semplice. Un vero e proprio orgoglio crotonese.
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