Lucio Battisti: il mito oltre la leggenda

"In un mondo che non ci vuole più, il mio canto libero sei tu", comincia così uno dei tanti capolavori musicali di un ragazzo dai riccioli neri.
Suoi compagni di gioco da bambino erano un foglio bianco e una matita. Questo gli bastava per sognare.
Il bambino dai riccioli neri in un'intervista disse che sarebbe voluto diventare prete ma poi chiese ai suoi in regalo una chitarra.
Forse una premonizione che poi lo avrebbe portato ad affermarsi nel mondo della musica.
Importante nella sua vita fu l'incontro con Mogol. Straordinaria fu la loro amicizia e la loro collaborazione.
Nacquero "Balla Linda", "Un'Avventura", "Mi ritorni in mente", "Acqua azzurra, acqua chiara", "Il mio canto libero", "Non è Francesca" e tanti altri singoli che ancora oggi restano immortali.
Immortali sì come lui, genio incontrastato; autentico mito che travalica ogni leggenda.
Orgoglioso filosofo anticonformista, senza peli sulla lingua.
Non amava far parlare di sé. Riservato nella sua vita amava i suoi fan con i quali parlava attraverso le sue canzoni.
Se ne va in silenzio, così come era venuto, il 9 settembre 1998 all'età di 55 anni nell'ospedale di Milano dove era ricoverato da giorni.
Il suo canto libero, la sua voce risuonano ancora immortali tra i giovani che lo adorano e lo ricordano.


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