Il Vangelo di oggi domenica 8 ottobre 2017 ci presenta la parabola dei vignaioli omicidi.
L'omicidio è infedeltà, ingratitudine.
Storia di un'umanità con i limiti, ingiustizie, avarizie e ambizioni.
Ci crediamo padroni del mondo, padroni di quel regno che vogliamo a tutti i costi solo per noi, arrivando a tal punto da vietare l'ingresso a coloro che vogliono entrarci.
Infedeltà e possessività sono spesso ricorrenti tra noi cristiani di oggi.
Ci dimostriamo infedeli, incapaci di fidarci di Lui che tutto può, e ci lasciamo abbindolare dai falsi miti, quelli che ci illudono con la promessa di una felicità permanente.
Ma Dio che è padre o ancora meglio come diceva Giovanni Paolo I, è madre, ci perdona e ci ama, nonostante i nostri errori, nonostante i nostri rinnegamenti, nonostante il nostro essere imperfetti.
E' necessario dunque farsi piccoli, come bambini, per poter assaporare i doni e le grazie del Regno di Dio, quel Regno promesso, quel Regno d'amore puro e vero.
Dal Vangelo secondo Matteo
Parola del Signore
L'omicidio è infedeltà, ingratitudine.
Storia di un'umanità con i limiti, ingiustizie, avarizie e ambizioni.
Ci crediamo padroni del mondo, padroni di quel regno che vogliamo a tutti i costi solo per noi, arrivando a tal punto da vietare l'ingresso a coloro che vogliono entrarci.
Infedeltà e possessività sono spesso ricorrenti tra noi cristiani di oggi.
Ci dimostriamo infedeli, incapaci di fidarci di Lui che tutto può, e ci lasciamo abbindolare dai falsi miti, quelli che ci illudono con la promessa di una felicità permanente.
Ma Dio che è padre o ancora meglio come diceva Giovanni Paolo I, è madre, ci perdona e ci ama, nonostante i nostri errori, nonostante i nostri rinnegamenti, nonostante il nostro essere imperfetti.
E' necessario dunque farsi piccoli, come bambini, per poter assaporare i doni e le grazie del Regno di Dio, quel Regno promesso, quel Regno d'amore puro e vero.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:“La pietra che i costruttori hanno scartatoè diventata la pietra d’angolo;questo è stato fatto dal Signoreed è una meraviglia ai nostri occhi”?Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Parola del Signore
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