La Roby's Intervista al Maestro Luca Campana

L'8 dicembre scorso, in occasione del concerto di Danila Abate organizzato dal Comune di Crotone, ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la maestria musicale del Maestro Luca Campana che quella sera ha diretto l'Orchestra da Camera "Brahms".
Nei giorni seguenti ho contattato personalmente il Maestro Luca Campana che si è cordialmente offerto di rispondere ad alcune domande.


D: "Buongiorno Maestro e grazie per questa intervista che ci sta concedendo".

R: "Buongiorno a lei".

D: "Questa penso sia una domanda che in molti già le avranno fatto. Come è nata la sua passione per la musica?"

R: "La mia passione è nata in maniera casuale, ascoltando mia cugina suonare il pianoforte eravamo in vacanza a Varese, tornai e decisi di iniziare a studiare il pianoforte".

D: "Quale è stato il suo primo strumento musicale?"

R: "Il pianoforte".

D: "La sua vita è certamente densa di avvenimenti dal suo percorso di studi per poi proseguire con un’intensa attività concertistica sia da solista che da camerista.
Ci può raccontare quali sono state le tappe più importanti fino ad allora nella sua vita da musicista?"

R: "La prima tappa è stato l’ incontro con il Maestro Ugo Federico, grande didatta del pianoforte, ora docente presso il conservatorio di Milano. Da lui ho imparato la disciplina, la serietà professionale, il rispetto per la partitura, la tecnica pianistica.
In seguito ho avuto la fortuna di lavorare in uno dei festival più importanti europei, il Festival dell’Aurora. Qui ho conosciuto grandi musicisti: Accardo, Uto Ughi, Mitterhofer, Clemencic e tanti altri. Ho ascoltato da loro i più grandi che capolavori del barocco e così decisi di studiare il repertorio antico e nello specifico il clavicembalo".

D: "In che modo il suo stile interpretativo è stato per così dire in un certo qual modo ‘influenzato’ dalle esperienze che ha vissuto?"

R: "Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa, potrei raccontate della maniacalità dell’ articolazione del grande maestro Bruno Canino; della musicalità e sapienza del Maestro Baiano, la lista sarebbe davvero troppo lunga".

D: "Come percepisce l’approccio con il pubblico?"

R: "L’ incontro col pubblico é una necessità, non posso stare troppo senza, non c’é nulla di più bello che condividere col mio pubblico".

D: "Da quanto tempo dirige l’Orchestra da Camera ‘Brahms’?"

R: "Anni fa decisi di costituire l’associazione ‘e20 music management’ e fondai due orchestre, la Brahms per il repertorio per così dire classico e L’ensemble barocco Armonia Antoqua".

D: "Quali saranno i prossimi impegni?"

R: "Sto già lavorando alla seconda edizione del Concerto di Natale il 27 dicembre in cattedrale con l’ Orchestra Barocca e due solisti d’ eccezione, il flautista Antonio Santoro ed il tenore MAurizio Guerra. A febbraio, dopo anni che ci provo, eseguiremo un concerto dedicato interamente a Leonardo Vinci, importantissimo musicista nato a Strongoli del 700.
E poi ad aprile la stagione concertistica Crotone Barocca".

D: "Parliamo ora di cultura musicale. Vorrei sapere da lei come reputa la situazione della cultura musicale nel nostro paese e l’efficienza delle istituzioni politiche comprese anche quelle didattiche che hanno il compito di proteggerle e promuoverle?"

R: La situazione musicale in Italia è abbastanza critica. Molte orchestre e cori di tradizione hanno chiuso i battenti. Servirebbe un investimento serio fin dalla scuola dell’ infanzia, un riordino dei programmi dei conservatori; orchestre giovanili e scambi europei; ogni comune dovrebbe avere almeno un’orchestra e sopratutto gente competente al comando dei vertici politici, questo è forse il male più grande, l’ignoranza. Vedo gente che si improvvisa alla direzione artistico senza sapere la differenza tra un fagotto ed un oboe. Organizzare stagioni concertistiche e concerti in stile ‘fritto misto’. A Vienna i brani per i concerti vengono scelti in base alla tonalità invece qui si pensa solo a fare spettacolo, nel significato più brutto del termine".

D: "Come si definisce in due termini e come musicista e come uomo nella vita di tutti i giorni?"

R: "Come musicista espressivo, come uomo concreto".

D: "Lei meglio di me sa che ogni performance esecutiva è fatta si, di tecnica ma anche da cuore e personalità che poi la possono rendere unica.
In questa ottica quali sono i compositori che più hanno contribuito alla sua formazione musicale e quali le regalano emozioni?"

R: "Una volta il grande organista Alfred Mitterhofer, in una delle tante lezioni mi disse: ‘Händel è il cuore; Bach la testa’. Sono senz’ altro i due musicisti che ho studiato di più e che mi hanno formato musicalmente e non".

D: "Un’ultima domanda. Cosa si sentirebbe di dire ad un bambino che si affaccia per la prima volta al mondo della musica e che un giorno sognerebbe di diventare un maestro come lei?"

R: "Ad un bambino che aspira a intraprendere la strada del concertismo direi quello che diceva Vincenzo Vitale, uno dei più grandi didatti italiani, il successo è fatto di talento, ma allo stesso modo di studio e disciplina".



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