Ciao Fabrizio...

"Ciao Fabrizio" così voglio cominciare a scrivere a te, amico e fratello barelliere, in questo giorno in cui si piange qui in terra ma lì in Cielo si fa festa.
Si fa festa, perché oggi ci sei tu, col tuo sorriso semplice e spontaneo, con la tua generosità, col tuo essere semplice.
Dio sceglie i fiori del campo più belli, quelli che profumano di semplicità, quelli cresciuti alla luce del sole.
Sei stato il sorriso per coloro che lo avevano perso tramortiti dal peso del morbo.
Sei stato artista, ancor prima uomo e padre.
Un fiore che coi suoi petali ha lasciato nel cuore di ognuno un dono bellissimo.
Mi piace pensare al tuo incontro con la Vergine Maria, quella che tante volte hai pregato lì alla Grotta di Massabielle a Lourdes.
Mi piace pensare sorella Bernadette che per mano ti ha preso e dal Re dei Re ti ha condotto.
Sembrano parole scontate... parole di circostanza.
"Ciao a tutti" eri solito dire. Un "ciao" che vale come cento grazie. Un grazie detto col cuore, il tuo cuore, quel cuore che questa notte, primo giorno di primavera, ha arrestato per sempre la sua corsa.
Oggi noi ci uniamo al dolore della tua cara moglie e compagna di vita, alla tua bimba di cinque anni.
"Ciao Fabrizio e grazie per tutto ciò che ci hai lasciato. Ciao Fabrizio, ciao".

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