Don Michele Mottola condannato a nove anni di reclusione: l'uomo abusò sessualmente di una 13enne

Don Michele Mottola è stato condannato a nove anni di reclusione. Il sacerdote di Qualiano è accusato di abusi sessuali su una tredicenne a Trentola Ducente. Il gip del Tribunale di Napoli ha accolto la tesi del pm Paolo Martinelli. Fu proprio la bambina a denunciare il prete registrando con il cellulare gli incontri. 

Un grido d'aiuto non ascoltato

Don Michele Mottola arriva nel paese della bambina nel 2017 conquistando immediatamente la fiducia della bambina e della sua famiglia. Il prete comincia a fare regali costosi alla piccola giustificandoli come ringraziamento per le cene. 

La bambina parla degli abusi con i suoi genitori che però non le credono. "Vorrei morire per non vedere nulla, per andarmene e non sentire nessuno. Mi sento più sola che mai perché nessuno potrà mai capire. Io con le lacrime potrei creare un mare" scrive nei temi. Parole agghiaccianti in cui la bambina racconta gli atroci abusi commessi dal prelato. La bambina chiede aiuto anche ad alcuni parrocchiani ma viene ignorata anche da loro. Infatti, don Michele Mottola è riuscito a crearsi l'immagine di un prete buono, attento ai problemi della gente. In realtà è un orco, un mostro che con l'inganno ha saputo conquistare la fiducia di una bambina. Sospiri, baci sulle labbra. "Lasciami stare, non mi devi più toccare" è la frase ripetuta più volte dalla bambina che trapela dalle registrazioni. Un grido d'aiuto rimasto inascoltato da parte del prete che risponde: "è solo un gioco, non facciamo niente di male". 

"Io ti terrei dalla mattina alla sera qua se tua mamma fosse più consenziente" le dice il parroco che poi aggiunge: "Lo sai che ti voglio bene, vuoi un bacino?". La bimba cerca di fermarlo ma lui la rassicura "Ma guarda che non c'è nessuno. Hai paura? Abbracciami, baciami". 

Nell’audio si possono sentire sospiri, silenzi, rotti improvvisamente dal lamento della bambina, che dice "basta, basta". A un certo punto Don Michele le dice: "Prendi questa per asciugarti". La parrocchiana con cui si era confidata la bimba, quando sente queste registrazioni, le dice di avvertire subito la mamma, ma la bambina ha paura. Passano altri mesi, senza che nessuno la sottragga dalle sue mani e poi, il 2 febbraio 2019, c’è un nuovo incontro, durante il quale la bambina decide di affrontare Don Michele. "Quelle cose che noi facciamo, gradirei non continuare”, gli dice a muso duro ma lui liquida il tutto come “una storiella". "Così tu mi consideri una specie di malato mentale se mi tratti così", le dice. "Non vorrei che tu mi vedi come uno che fa violenza ai bambini…" e le dice che sarebbe stata consenziente.

Le minacce del prelato alla bambina

Qualche settimana dopo la bambina confessa a Don Michele di aver raccontato di quegli abusi ai due parrocchiani, ma si sente comunque in colpa, perché è affezionata a lui. "Vorrei essere trattata come tutti gli altri bimbi, non pensate che ora vi odio", gli scrive in un messaggio. Ma lui risponde: "Non dovevi farlo, perché adesso capiranno altre cose. Le cose si metteranno molto male. Vengo a casa tua a parlare con i tuoi genitori". 

Quando il parroco li incontra, alla presenza di Marina che continua a registrare, si difende così: "Tutti i bambini vengono vicino a me, mi danno un bacino e se ne vanno". E rimprovera la bambina dicendo: "Le bugie le sai dire. Mi hai capito che le bugie le sai dire? Sei come i kamikaze islamici, buttano una bomba, uccidono la gente e se ne vanno". E la spaventa: "Il fango va a finire anche su quello che è la famiglia, su di te". Il prete è talmente abile con le parole che la madre della bambina, alla fine, se la prende con lei e la minaccia di portarla in un istituto. Ma non finisce qui. Don Michele prende da parte la bambina e le intima di non parlarne più con nessuno. Così la bambina trova coraggio e decide di registrare gli incontri incastrando una volta per tutte il parroco.

I parrocchiani e la madre della bambina, dopo aver udito le registrazioni della bambina, decidono così di prendere in mano la situazione e decidono di affrontare il prete che freddo confessa gli abusi commessi sulla piccola. Dopo il suo arresto aveva detto al gip di essere pentito e ha chiesto perdono alla bambina e alla sua famiglia. 

Il 24 settembre scorso, dopo un anno, è arrivata la condanna di primo grado a nove anni per gli abusi sessuali sulla sua vittima. 



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